All’amore ubriaco di sé, quello che ti sveglia nel sonno perché ha sete di baci, quello che non lascia il tempo ai vestiti di posarsi altrove se non sul pavimento, quello che rende insonni, che fa i buchi nel cuore, che esplode in mille schegge di vetro come fuochi d’artificio nella notte. All’amore che va via con uno zaino pieno di sassi, deciso a non voltarsi più, ma poi ritorna leggero come la brezza di mare e soffia sulle ferite, fa sbocciare i fiori, spalanca le finestre su una mattina di sole tra tende di lino e persiane azzurre. All’amore che morde le labbra, muove le dita sulla schiena come sul profilo di un’arpa, sospira sul collo e pronuncia il nostro nome mentre ci restituisce il respiro durante un’apnea nel piacere. All’amore che sa di miele e sale, che brucia fuori e dentro ma sempre lenisce. All’amore che ci fa a pezzi ma ci rende interi. All’amore che ci abbandona alla deriva in mare aperto e poi si fa rotta da seguire per arrivare fin dove il cuore sa arrivare. Fino ai confini dell’anima.
Isola, porto e stella: tu.
All’unico amore che conosco.
Ciò che doni non è dell’altro ma tuo: è la misura di ciò che sei.
Gennaio 30, 2018
3 Commenti
Immensa. Come lui, l’amore, quello vero.
Ho ancora i brividi, giuro, e ne vorrei ancora di parole così. Te lo dicevo giusto pochi giorni fa, come lo descrivi tu, l’amore, nessuno!
Un bacio <3
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Hai un cuore grande e io sono contenta di averti trovata anche solo virtualmente per poterti leggere. Avere un amore così, totalizzante e saperlo esprimere non è semplice, brava!
wow!che bello!