Quando mi sono trasferita a Milano non sapevo quanto sarei rimasta. O meglio, lo sapevo: fino a luglio 2016. Mi ero data 4 mesi per capire se era davvero quello che volevo. Arrivavo da un anno all’estero, varie cose stavano cambiando nella mia vita lavorativa e privata, tutto era in disordine. I primi mesi sono stati bellissimi, anche perché avevo il cuore leggero e la testa per aria, poi sempre più complicati, due traslochi in 40 giorni, non trovavo la casa che cercavo, il lavoro che si accumulava, i viaggi da mettere in agenda, i pressing, i progetti da consegnare, … mi sentivo come in una centrifuga, con la testa che girava forte e senza un posto che fosse davvero mio o quasi. A volte mi è mancata l’aria. Così mi sono presa del tempo, del tempo per me: per circa due mesi non sono partita ed ho rallentato, dovevo rimettere a fuoco le priorità. Ho iniziato a scrivere (non solo sul blog), perché troppe erano le emozioni, le delusioni, le aspettative, le gioie, … e non riuscivo a contenerle tutte in un solo cuore. Scrivere mi aiuta a decantare le emozioni, la fotografia a fissarle.
Ieri passeggiavo da sola per Milano e, forse per la prima volta da quando vivo qui, mi sono sentita a casa. Quel sole riflesso sui grattacieli di Isola mi è arrivato dentro e mi sono tornati in mente i mesi precedenti, quando spesso mi ritrovavo a piangere perché non sapevo se restare, se andare, se andare altrove, conscia di aver trovato e di aver dovuto lasciare andare il mio posto nel mondo e che questo posto non era una città. All’improvviso mi è tornato in mente il periodo in cui non avevo risposte alle mie domande ma solo dubbi e incertezze. Alla fine, se ti dai del tempo, le stelle tornano sempre a brillare per te e ad illuminarti la via, nonostante il disordine: basta non perdere mai l’atteggiamento di chi si fida della vita. Se guardiamo il bicchiere mezzo vuoto non saremo mai grati per quel che c’è in quel bicchiere, non saremo mai grati nei confronti di chi ci ha versato da bere. E se accanto hai amiche meravigliose che gonfiano di elio il tuo palloncino a forma di cuore, quando perde quota, puoi planare sulle cose dall’alto e vederle nella loro pienezza. Fa niente se non sai mai dove passi il tram numero 3.
2 Commenti
Eh Nunzia, come hai ragione, è molto difficile risolvere le questioni della vita, dalle più importanti alle più frivole, se non si ha fiducia. Nelle persone, nel futuro, nel mondo, nella vita stessa. Certo non è sempre possibile avere un atteggiamento positivo nei confronti della vita, ma quando ci si riesce, tutto è più facile e si risolve.
bell’articolo