Stanotte ho fatto un sogno, uno di quei sogni strani che arrivano in dormiveglia, quando non si è del tutto dormienti e neppure del tutto coscienti. Un sogno strano, che mi ha svegliato e fatto riflettere nel cuore della notte. Ho sognato di essere ad una fermata ad aspettare che arrivasse l’autobus ed ero parecchio impaziente che arrivasse. Nel frattempo ingannavo il tempo chiacchierando con persone che passavano di lì e che conoscevo. L’autobus arriva ma le porte non si aprono. Guardo l’autista, lui guarda me, entrambi aspettiamo un cenno dell’altro ma questo cenno non arriva e così l’autobus riparte ed io resto lì, immobile, a chiedermi il motivo per cui non ho chiesto di aprire. Nel sogno mi sono appoggiata ad una parete ed ho iniziato a riflettere sul fatto che a volte ci aspettiamo sempre che arrivi un cenno dall’altro lato, dall’altra persona, mentre noi siamo lì, fermi ed apatici.
Perdiamo autobus, passano giorni, mesi e la vita scorre…
Mi sono svegliata e, nel cuore della notte, ho iniziato a volare con la fantasia e mi è venuta in mente la mia amata Frida Kahlo. Non chiedetemi come sia possibile passare dal sognare di perdere un autobus a fare un’associazione di pensiero con Frida Kahlo. Ma, tant’è. La mia mente ama i voli pindarici.
Ho pensato che dovremmo imparare tanto da lei, che lei quell’autobus non lo avrebbe perso mai anche a costo di rincorrerlo, anche con il dolore fisico lancinante che spesso l’ha accompagnata lungo il cammino della vita. Lei ignorava le regole, tutte le regole e in particolare le regole dei sentimenti e ignorava il buon senso. Ignorava i “se”, i “ma”, i “vorrei”. Tutto quello che voleva lo ha ottenuto, in particolare il più grande amore della sua vita: Diego Rivera, un grande amatore, uno di quegli uomini che amano tutte ma tornano sempre a casa dalla stessa donna, uno di quegli uomini appassionanti ed appassionati per cui è facile perdere la testa…e il cuore.
Lei lo voleva. Lo ha avuto. Nonostante tutti i drammi e i dolori che caratterizzano gli amori travolgenti. Nonostante l’anima lacerata ed il cuore a brandelli: lui era per lei respiro, vita.
Lui si è innamorato di quella piccola donna fatta di meraviglie ed incantesimi, fino a sposarla. Frida è diventata sua moglie ma Diego non è riuscito ad esserle fedele. Ed anche lei ha provato a far lo stesso, regalandosi nei letti degli illuminati del tempo, mentre in cuor suo sperava di poter un giorno essere la sola ed unica per Lui, per quell’uomo che le toglieva e le restituiva il respiro ogni notte ed ogni giorno. Un’altalena assurda tra amore dirompente e disperazione, tra addii e ritorni. Frida disegnava Diego come una parte di sé, raccontava quell’amore attraverso le lacrime sulle tele colorate, sulle pareti, sulla sua pelle.
Frida guardava la vita in modo sfacciato, come un toro in un’arena che sfida la muleta di un torero ma non abbandonando mai la delicatezza di una madre, lei che madre ha sempre sognato di diventarlo.
Mi sono riaddormentata.
Stamattina, al risveglio, ho pensato che è bello quando, di notte, sogniamo di perdere un autobus e finiamo per ricordare che se solo volessimo, se solo avessimo più coraggio e sfrontatezza, se avessimo meno discrezione e ritegno potremmo somigliare un po’ a quella Donna e provare a non perdere quello che vogliamo. Perché mentre noi siamo qui a inviare messaggini su whatsapp Frida ci insegna ad essere indomite, ci insegna che i desideri non vanno decantati mai.
Vanno inseguiti, afferrati.
2 Commenti
Che storia… Bellissime parole!!
Conosco bene la storia di Frida (tra l’altro Nunzia, se non l’hai ancora visto, guarda il film che ho trovato davvero bello). Io mi rivedo molto in questo personaggio per tanti aspetti. E la sua figura la sento come un’amica che mi ricorda che “diversità è bellezza; passione è bellezza!” :) mi da coraggio, mi ricorda di essere me stessa, di vivere la vita con passione anche se a volte ne ho troppa e gli altri non la comprendono sempre, specie quando intraprendo viaggi e scelte imprevedibili. Il tuo finale mi piace. Io corro un sacco dietro a tutti gli autobus dietro la quale mi passa in mente di correre per qualche motivo. Oggi mi serviva rileggere ciò.