LASCIARE [la-scià-re] – Cessare di tenere, di trattenere, di reggere, di stringere.
Se c’è una cosa che ho imparato a fare bene, ma bene veramente, nei miei primi 30 anni di vita è questa: lasciar andare. Molti pensano si tratti di superficialità ma chi mi conosce veramente sa che la mia non è superficialità, è consapevolezza. Consapevolezza di non amare le mezze misure, le mezze amicizie, i mezzi rapporti, le mezze persone. E non è neppure vedere il mondo o tutto bianco o tutto nero – perché il mio mondo è a colori – è semplicemente la non-voglia di scendere a compromessi. Non chiedo sconti, non faccio sconti. Non sono un discount né un outlet. Non amo i giri di parole, non amo le scuse. Mi fido dell’esperienza, delle botte prese, delle ginocchia sbucciate e non delle parole. Non amo collezionare rapporti inutili come doppioni delle figurine Panini, non colleziono persone satellite che mi ruotino intorno a tempo perso. Chi entra nella mia vita lo fa sempre dalla porta principale, perché glielo permetto io dopo un’attenta selezione all’ingresso, ma non è detto che ci resti. Un posto nella vita di qualcuno, quindi non solo nella mia, in generale, è importantissimo. Perché quando qualcuno ti apre la porta della sua vita accade quella stessa magia che si sprigiona nel momento in cui un neonato stringe con la sua piccola manina il tuo dito: si fida di te. Ed è una cosa meravigliosa. Un atto limpido e trasparente. Un atto che non conosce compromessi, non possono esserci compromessi in qualcosa di così totalizzante.
Ph. Anisa Kallaverja (Instagram: @abicidi)
Quindi non c’è da meravigliarsi se quel portone spalancato a volte si trasforma in un portone richiuso a chiave: le persone come me credono negli esseri umani, credono in tutto il bello che al mondo c’è, credono che la gente abbia tanto da dare, da dire, che ci possano essere scambi e crescita reciproci, in assoluta trasparenza.
10 Commenti
Concordo perfettamente con te Nunzia! Dovrei imparare anche io a lasciare andare….
E’ l’esperienza che insegna. Evidentemente non è per te il momento giusto. Io ho imparato negli anni :)
Un bacio!
mi rivedo in ogni singola parola, sai? abbiamo così tante cose in comune..spero di incontrarti un giorno, conoscerti..ci terrei davvero tanto!
davvero un bellissimo articolo <3
un bacino
http://www.thefashionprincess.it/
La penso come te Nunzia, il grigio è chic solo nella moda non nella quotidianità. Amo circondarmi da rapporti e sensazioni sulle quali poter contare, il resto occorre lasciarlo andare senza remore :)
Baci, Barbara
Ciao Nunzia, questo post capita proprio in un momento in cui sto riflettendo sulla mia abitudine al lasciare andare. Mi ha fatto sentire sola in passato e mi sono spesso chiesta se non sia stata eccessiva, categorica, che magari del buono si può sempre avere. Ma no, almeno in certi casi bisogna essere netti. I nuovi incontri sono sempre dietro l’angolo e bisogna seguire i cambiamenti, non ostacolarli.
Come sempre (anche se non commento spesso), amo leggerti. Serena
“Vivere richiede energie. E le energie vanno concentrate nei rapporti costruttivi.” come darti torto! Hai proprio ragione! Sai come dico sempre io? La vita già è difficile di suo, cerchiamo di non complicarcela con le persone negative che non riescono a risolvere i loro problemi! Un abbracio!
Questo post capita in una giornata particolare, per me.
L’ho sempre pensata così, ma da qualche tempo sono diventata più “accomodante”. Devo smetterla e devo iniziare da oggi!
Buon sabato Nunzia.
Riflessione molto saggia e molto condivisibile. Sebbene non sempre attuabile, almeno per quanto mi riguarda, Talvolta bisogna chiudere il cuore e aprire la razionalità per dare le scelte giuste. E se a parole è facile, non è sempre altrettanto facile riuscirci.
[…] mese fa ho scritto questo post, “Lasciar andare”. Oggi invece cambio la prospettiva e scrivo dell’importanza del “Lasciarsi andare”. […]
[…] è così che li chiamo. Quelli che ti trovano e ti raggiungono come un dono inaspettato ma che devi lasciare andare. Amori silenziosi, totalizzanti, che non hanno la possibilità di stare insieme. E’ assurdo, […]