Venerdì 12 giugno 2015, ore 7:00 del mattino. Un risveglio lento, il mio. Richiudo le valigie, faccio colazione, controllo i documenti, faccio il chek-out nell’hotel milanese in cui alloggio e mi dirigo verso Malpensa. Con me due valigie, due biglietti aerei che mi avrebbero portato da Milano ad Honk Kong e da Hong Kong a Cebu e poche aspettative. L’ho sognato a lungo questo viaggio ed ho studiato gli itinerari ma ho cercato – per quanto possibile – di non crearmi aspettative perché avrei di gran lunga preferito stupirmi. Non vi dirò se così è stato, siamo solo all’inizio del mio racconto, dovrete seguirmi fino alla fine per leggerne le conclusioni ed assaporare con me le emozioni del viaggio, dalla prima all’ultima.
Terminal 1, check-in N°13. mi guardo intorno. Dovrebbero essere arrivati tutti, visto che l’appuntamento era alle 10:00 ed io sono, come sempre, in ritardo. L’unica ragazza che sembra aspettare qualcuno è lì, ferma, al centro della sala. Lunghi e ricci capelli biondi. Mi incammino verso di lei, lei mi nota, si incammina verso di me e mi sorride. É lei, è Corinna, colei che ci avrebbe accompagnato durante i dieci giorni nelle Filippine. Ha una valigia rosa e questo mi rassicura; “credo potremmo essere amiche”, penso. Il rosa della valigia ne è un chiaro segnale.
Chiacchieriamo del più e del meno, mi chiede del mio volo Valencia-Milano, riempiamo i minuti d’attesa mentre aspettiamo gli altri compagni di viaggio. Poco dopo arriva Greta, la riconosco dalla sua valigia bellissima, una di quelle valigie con la cartina del mondo in bianco e nero da colorare viaggio dopo viaggio. Ha una sola valigia anche lei. Inizio a pensare di aver fatto male a portarne due: sicuramente si sarebbero fatti un’idea sbagliata di me! Ahi Ahi, Nunzia, il tuo bigliettino da visita è già scontato.
Poi è la volta di Sara, passo deciso e cappello di paglia. Mi sorride come se ci conoscessimo da sempre. Il suo sorriso mi tranquillizza, capisco che tra di noi ci sarebbe stato un bel feeling e che sarebbe stata una compagna di viaggio perfetta. Sara è accompagnata da un ragazzo, io non sapevo ci sarebbe stato un altro uomo con noi a parte Alessandro Marazia (che per motivi personali ha dovuto rinunciare al viaggio il giorno prima della partenza). Ero psicologicamente pronta per fare un tour tutto al femminile e la valigia rosa di Corinna aveva fomentato queste mie aspettative. Si presenta, si chiama Paolo. Stretta di mano decisa. I suoi occhi così scuri e così malinconici mi piacciono, penso tra me e me che magari è lì al posto di Alessandro ma non faccio domande.
Foto scattate con la nuova Samsung Camera NX1, ottica 1:2-2,8 S 16-50 mm
Bene, ci siamo tutti. Arriva ad accoglierci Margherita Rosa, Responsabile Commerciale di Cathay Pacific, la compagnia aerea con la quale avremmo volato fino nelle Filippine. Nell’attesa del nostro volo andiamo a fare colazione insieme e lì già parte la mia prima cazzata. La mia instagram-dipendenza mi porta a fotografare la colazione, creando una composizione fotografica (vedi foto sopra) con:
– cartina geografica delle Filippine;
– bicchiere con succo d’arancia;
– passaporto;
– Samsung NX1;
– targhetta per il bagaglio, cadeau di Cathay Pacific.
Gli altri mi guardano basiti, ed ecco la genialata del secolo, esordisco con un “Se non lo instagrammi non è mai esistito!”. Loro non mi conoscono, è la prima volta che mi incontrano, non sanno che amo Instagram e il visual storytelling. In quel momento sento che mi avrebbero volentieri lasciata a Milano, mi sembra di sentire i loro pensieri. Soprattutto Paolo, mi guarda per un attimo senza batter ciglio e capisco che probabilmente non mi rivolgerà mai più la parola durante i restanti dieci giorni.
Brava, Nunzia, complimenti! Sei una campionessa indiscussa di figuracce! Sei arrivata con due valigie mentre tutti gli altri ne hanno una sola…potresti almeno evitare queste asserzioni, no?!
(e voi non ridete, vi vedo!)
Ore 13.15 c’è il nostro imbarco. Siamo tutti visibilmente molto stanchi. Ci risveglieremo, molte ore dopo, ad Hong Kong, per la coincidenza per Cebu e, successivamente, dopo altre varie di volo e dopo i serratissimi controlli alla Dogana avrei visto un nuovo timbro sul mio passaporto: Filippine!
“Si avvisano i signori passeggeri che tra venti minuti atterreremo a Cebu”, dicono all’altoparlante le hostess di Cathay Pacific che tanto ci hanno coccolati durante tutte le ore di volo. Ed è subito un’adrenalina pazzesca! Adesso sì che non vedo l’ora di essere fuori dall’aereo e di iniziare questa nuova avventura! Una volta atterrati nell’arcipelago di Cebu, a Mactan Island, nella regione delle Visayas centrali, è stato come passeggiare accanto alla marmitta di un autobus in transito: un calore incredibile ed un’umidità che mi è penetrata subito fino nelle ossa. Non ero mai stata in quella parte di mondo, per me era un’assoluta novità questa temperatura così tropicale e così umida. Come posso spiegarvi, affinché vi immedesimiate? Immaginate di entrare, vestiti, in una sauna in funzione. Ecco.
L’accoglienza è incredibile: appena usciti dall’aeroporto subito ci viene regalata e messa al collo una collana di benvenuto [scoprirò poi che non sarebbe stata l’unica ma la prima di una lunga serie] e la nostra guida, Neri, un ragazzo che poi si rivelerà strepitoso, ci accompagna a pranzo. Nelle Filippine si pranza e si cena molto presto rispetto alle nostre abitudini: in genere il pranzo è intorno a mezzogiorno e la cena intorno alle 18.00. D’altronde, i filippini si svegliano molto presto al mattino e vanno a letto poco dopo il tramonto. Un’abitudine a me lontana ma che ho imparato ad apprezzare: le mattine seguenti è stato bellissimo vedere il sole sorgere e godere appieno della luce solare dall’alba al tramonto. Dovrei farlo più spesso.
Ancora frastornata dalle tantissime ore di volo, dal fuso orario e dal caldo inizio a familiarizzare con questa nuova cultura, con le abitudini locali e con i miei compagni di viaggio. Per me è tutto nuovo, mi sento eccitata come una bimba la mattina di Natale! La mia prima volta in Asia, il quarto continente visitato dagli inizi del 2015. Succo di calamansi (un piccolo agrume che sembra un innesto tra un minuscolo mandarino ed un lime, vedi foto), carne preparata in mille modi, zenzero, zuppe di alghe insaporite all’aglio, involtini di cocco e sesamo (turion, vedi foto).
Dopo l’abbondante e delizioso pranzo, si va alla scoperta di Lapu Lapu, centro abitato di Mactan Island che prende il nome dal capo tribù che ferì a morte Magellano. Bandierine ovunque, di quelle che ti ricordano che c’è stata una festa e che nessuno ha voglia di smontare gli addobbi per non interrompere la magia. Come quando a febbraio io ho ancora l’albero di Natale in soggiorno per prolungare l’effetto dell’atmosfera natalizia. Quella appena trascorsa è la festa nazionale d’indipendenza e queste bandierine la fanno respirare un po’ anche a noi. Inizio a familiarizzare col posto e a cercare l’ispirazione fotografica. Un bambino indigeno mi regala una conchiglia appena raccolta grazie alla bassa marea, sorrido. La bellezza dei piccoli gesti arriva proprio quando cercavo qualcosa che mi facesse iniziare a scattare.
Dopo Lapu Lapu è la volta de “l’Alegre Guitars Factory” (Pajac-Maribago Rd, Lapu-Lapu, Philippines), ovvero il miglior posto in tutte le Filippine dove acquistare una chitarra costruita artigianalmente. Il profumo del legno appena tagliato e della vernice fresca mi inebria, conosco bene questi odori, ci sono cresciuta. Mi sento a casa. Sfioro con le dita quelli che adesso sono solo pezzi di legno ma che presto saranno armoniose chitarre, respiro a pieni polmoni l’odore forte ed inconfondibile dell’abete, mi sporco le dita con i trucioli di segatura e con la polvere di legno. Sono nel mio mondo, fatto di sensazioni, tatto, odori, profumi, mani che scoprono. Ed è un misto tra sonno, sogno, stanchezza e jet lag ed è bellissimo così.
É poi la volta dell’Arts & Crafts Café, un piccolo laboratorio ecosostenibile dove non solo si può fare shopping ma anche cimentarsi nel creare il proprio gioiello. Ovviamente per noi, gruppo di donne creative, è stato un momento super divertente. Io ho dato vita a degli orecchini e ad una collana. Immaginatevi Paolo in questo contesto, in mezzo a coralli, perline e donne impazzite. É qui che ha cominciato ad essermi simpatico: ha saputo gestire benissimo la situazione, mi faceva quasi tenerezza [leggi voce: viaggiare con quattro donne]. Forse alla fine del racconto diventerà un eroe. O forse no.
La sera, ad attenderci nel nostro bellissimo resort – il Costabella Resort – una cena da sogno in una location elegantissima. La musica jazz live solo per noi, le stelle – chiare e luminose – nel cielo, i piedi scalzi e la sabbia fredda ad accarezzarli. L’oceano a pochi metri da noi. Occhi negli occhi che si scrutano e cercano di conoscersi, vite che si incrociano, esperienze che si mescolano. Una passeggiata notturna sul molo, profumi nuovi, serate perfette. Sento che questo non sarà un viaggio come gli altri.
Scende la notte, siamo stremati e l’indomani sarà una giornata meravigliosa. Sono in un letto troppo grande per me ma abbastanza grande per contenere la mia felicità. Spengo le luci e mi abbandono ai sogni.
[To be continued…]
10 Commenti
e adesso chi studia più??!! mi hai fatto partire senza valigia ed ora sono lì… ma non venire a prendermi, anzi magari raggiungimi!!
foto spettacolari, come sempre, e tu sei sempre più bella *-* ma come fai??
http://www.thefashionprincess.it
Un racconto molto dettagliato :)
Un viaggio che ricorderai sempre :)
Ahah, mi hai fatta un sacco ridere a immaginare come ti abbiano guardata a fare la foto alla colazione! Io mi devo trattenere durante i pranzi/colazioni di lavoro! :D E Paolo dev’essere un tipo simpatico, così come le altre ragazze!
Grazie per avermi fatto sognare con tuo racconto! Non vedo l’ora di leggere gli altri….maaaa una foto di questo Paolo di può vedere?? Mi hai incuriosito!
Baciotti *_^
Come sempre mi hai fatta sognare ed immergermi totalmente nella tua vacanza. Che bello leggere i tuoi racconti.. non vedo l’ora di scroprire il resto.. Mi hai lasciata sulle spine come sempre.
Forse dovresti scrivere un libro: “Le avventure di Nunzia”, sono sicura andrebbe a ruba :D!!
Ti invidio sempre moltissimo per queste esperienze che vivi.. sono sicura che un pò cambiano la vita o comunque il modo di vederla..
Monica
AMBITION OF STYLE
Alla fine ci sono rimasto male che il post è finito. Tutte quelle foto, aiutate dalle parole (che ne delineano il contesto), fanno subito venir voglia di viaggiare. Grandissima invidia per te che hai potuto vedere un paese così lontano e senza dubbio molto affascinante. Le foto del cibo mi hanno fatto venire fame, e sono uno che prima di assaggiare cose nuove ci pensa anche 10 volte.
P.s. anche io scatto con un prodotto di mamma Samsung, ovvero la NX3000. Nonostante non sia ai livelli della NX1 (che dev’essere proprio un mostro di macchina, quanto la vorrei!), ne sono più che soddisfatto. Piccola, leggera e foto di una qualità magnifica. È difficile trovare qualcuno che scatta con una mirrorless Samsung. Ora mi sento meno solo :D
In ogni caso complimenti per le foto e per il resoconto, mi sono piaciuti un sacco! :)
(se non si è capito sono marcotamby :) )
Tesoro, sapevo già, da quello che ci eravamo scritte, che questo per te era stato un viaggio importante ed anche se questo è solo il primo post, la magia e l’intensità delle emozioni che hai vissuto traspare già.
Ho sorriso immaginando i tuoi compagni di viaggio quando ti hanno vista prima arrivare all’aeroporto e poi cercare la composizione fotografica perfetta per Instagram (un po’ come me quando ci siamo conosciute all’evento a Milano, che ti guardavo mentre eri perennemente alla ricerca di luci e colori impeccabili per un tuo scatto).
Ho adorato tutte le foto e la tua tenerezza nel comporre la collana.
Non vedo l’ora di leggere il resto…ho intravisto anche il percorso interiore, ora voglio proseguirlo e vedere dove ti porterà.
Ti abbraccio sperando di rivederti presto.
voglio saperne di più!…le “presunte” figuracce”…adorabili!
“Poi è la volta di Sara, passo deciso e cappello di paglia. Mi sorride come se ci conoscessimo da sempre. Il suo sorriso mi tranquillizza, capisco che tra di noi ci sarebbe stato un bel feeling e che sarebbe stata una compagna di viaggio perfetta.”
Avevi proprio intuito giusto ^^
Un bacio amica dal cuore azzurro.
Ottimo post! Grazie calorosamente e saluti