Saranno i trenta che si fanno sempre più vicini, sarà che in fondo, ma in fondo, un po’ di istinto materno ce l’ho anche io, sarà che  questo distacco da tutto e tutti mi sta facendo maturare. Ieri ci pensavo, complici anche i pancioni delle amiche e/o i loro bimbi appena nati: se avessi un figlio, cosa mi piacerebbe dirgli? Sì, insomma, fantasticare su qualcuno che non esiste mi ha portato qui. E quindi, “caro amore mio, ti scrivo”. 

Mi piacerebbe insegnarti che le donne vanno protette da tutto e tutti sin da quando sono solo delle bambine.
Che le principesse non sono solo quelle dei cartoni animati ma saranno le tue sorelle, le tue amiche di scuola, le tue colleghe, le donne che amerai e quelle che stimerai.
Che dovrai baciarle, le donne, ovunque ne avrai voglia: al bar, dopo una partita di calcetto, la mattina appena sveglio, in piena notte, quando piangeranno, quando rideranno, … sempre.
Che quando l’accompagnerai a casa sentirai scoppiare il cuore sotto quel portone, tre minuti prima che lei chiuda per rientrare. Baciala accarezzandole i capelli e guardala negli occhi. Tienile il viso tra le mani e baciala forte.
Lascia perdere whatsapp, sms e chat. Chiamala. Dille quanta voglia hai di vederla.
Che l’amore richiede tempo. E pudore.
Che le donne non dovrai spogliarle, perché prima di sbottonar loro il reggiseno dovrai conquistare la loro mente, perché a far l’amore siamo bravi tutti. E’ entrare nella testa di qualcuno che richiede tempo e fatica.
Che le aspettative non saranno tue amiche, perché ti porteranno solo delusioni.
Che le cose belle arriveranno, se le meriterai.

Che a volte qualcuno ti spezzerà il cuore e che io sarò lì pronta a rattopparlo e rimetterlo a posto; che ci vorranno tempo, notti insonni e pazienza ma che ce la farai, ce la faremo, ed arriveranno un nuovo amore, un nuovo amico. Perché è così che son fatti i cuori: si rompono in mille pezzi ma poi si ricompongono come gocce d’olio in un bicchier d’acqua. Sapessi quante volte s’è spezzato il mio!
Che l’inchiostro non è solo quello dei tatuaggi e che le lettere, scritte a mano, sono ancora dichiarazioni d’amore meravigliose.
Che l’amore dovrai viverlo, inseguirlo, urlarlo. Perché nulla ti potrà far sentire più vivo.
Che studiare è importante perché mai nessuno potrà farti sentire culturalmente inferiore se non glielo permetterai. Che la cultura ti aiuterà nella vita, ovunque e in qualsiasi situazione, ma che qualche porta presa in faccia ti servirà in egual misura.
Che la vita va vissuta come quando si va in bici, in discesa, senza mani…ma che prima è bene dare una controllatina ai freni. E non importa se ti sbuccerai le ginocchia, ci penserò io a te.
Che ti insegnerò anche quello, ad andare in bici. E sarà un po’ come imparare a volare, ti piacerà.
Che dovrai  avere sempre un piano B. Ed un piano C, se necessario.
Che sarai libero, sempre. Libero come sono stata libera io. Libero di sbagliare, di incazzarti col mondo, di sbattere la porta ed andare via, libero di tornare. Libero di scegliere e di ricrederti, di imboccare una strada contro tutto e tutti – anche contro di me – e poi fare retromarcia. Libero di prendere uno zaino e volare dall’altra parte del mondo o di scegliere di restare per sempre a dieci metri da casa tua. Libero di trovare il tuo posto nel mondo, così come a me hanno dato la possibilità di trovare il mio. Perché i figli nascono da noi ma non sono nostri, non si possiedono le cose, figuriamoci le persone: un genitore ha solo il compito di accompagnarvi lungo la vita.
Che dovrai lottare per le cose in cui credi ma che a volte sarà meglio lasciar perdere. Ma che se avrai la testa dura come la mia capisco che sarà difficile fartelo capire.

Che dare ti farà sentire una persona migliore e che se imparerai a farlo non potrai più smettere.
Ti insegnerò a nuotare e sarà come darti la vita una seconda volta, perché nulla ti farà sentire davvero libero come il mare. Ti insegnerò anche che le cose più belle al mondo sono blu…e un po’ ci spero che anche i tuoi occhi lo saranno.
Che la paura è sorella del coraggio e che ogni volta dovrai lanciarle oltre la soglia dei tuoi limiti, le tue paure. Per poi andare a riprendertele e spingerle sempre un po’ più in là.
Che l’ironia ti salverà dalla noia. E spesso da te stesso.
Che anche io potrò sbagliare e che sarai tu a dovermi perdonare.
Che ti scatterò un miliardo di foto…e che probabilmente saranno le più belle di tutta la mia vita.
Che “scusa” è una delle parole più belle dopo “ti amo”. Te le insegnerò dopo “mamma”, ovviamente.
Che non dovrai mai stare davanti al passo di una donna, né dietro, ma al lato. Perché solo così ci si può tenere per mano.
Che ovunque e sempre troverai la mia mano.
Ascolta i miei consigli, poi però fai di testa tua. Solo in questo vorrei tu fossi uguale a me.

Vorrei augurarti questo ed un milione di altre cose ma in realtà l’unico augurio che ti faccio è quello di avere il coraggio e correre il rischio di essere Uomo.

Con tutto l’amore possibile.