Ore 2:00 di una domenica notte qualunque, una delle tante e sempre più frequenti passate in una camera d’albergo, tra un viaggio di lavoro e l’altro. Ore 2:00 di una domenica notte qualunque che vede parte della mia vita qui, racchiusa in questa piccola valigia che ho con me. Ore 2:00 di una domenica notte qualunque in cui, dopo una doccia bollente, mi sono infilata nel letto e col pc sulle gambe scrivo qualcosa per voi, per voi che siete quasi tutte Donne e tutte meravigliose. Riflettevo sul concetto di Libertà, ed in particolare sulla libertà di poter scegliere: quel piccolo diritto che appartiene ad ognuno di noi sin dal primo vagito e che ci accompagna ogni giorno della nostra vita, nelle piccole e nelle grandi cose. Che valore ha la libertà? Ve lo siete mai chieste? Che valore ha un sì, un no, il mettere in discussione tutto, il ripartire da zero, cambiare idea, pensiero, direzione? Per me ha un valore inestimabile. Mi è stato chiesto di raccontare alle altre donne, quindi a voi, un avvenimento importante che ha cambiato la mia vita. Non ci ho riflettuto a lungo, poiché so esattamente che non si tratta di un avvenimento in particolare ma di un anno: il 2010. E’ stato l’anno delle scelte e dei cambiamenti radicali, l’anno in cui ho azzerato tutto in una specie di reset immaginario e sono ripartita da me stessa, da quello che volevo io, da quello che ero per quello che volevo diventare. Ho vinto per merito un concorso che metteva in palio 4 borse di studio per studiare un anno all’estero, ed ero spaventata. Felice ma spaventata. Ero sola, libera di poter scegliere senza andare ad invadere o intaccare la vita di un’altra persona: l’Amore si sa, spesso non conosce compromessi che attraversino il mare e leghino due continenti diversi. Ma la vita è come una roulette russa. Un mese prima di partire mi sono innamorata. Eh sì, succede. L’Amore non ha bisogno di inviti e non bussa alla porta: la spalanca. Che si fa quando hai già un biglietto aereo solo andata tra le mani, quando hai affrontato mesi di step burocratici Italia-Spagna, quando la vita ti ha offerto su un piatto d’oro una opportunità come quella? Anzi, no, non me l’ha offerta la vita: ho studiato. Sempre. E me la sono guadagnata. Partire e vivere appieno un’esperienza di crescita umana e professionale o restare e vivere l’Amore arrivato così all’improvviso?
Sono partita.
Sono partita perché la persona di cui m’ero innamorata mi ha chiesto di non rinunciare a qualcosa che mi ero guadagnata con tanto impegno e che avevo desiderato tanto. Ho lasciato il mio lavoro di 3D modeler in stand-by, rinchiuso la mia vita in due valigie, ho salutato tutti, scritto la lettera più lunga che abbia mai scritto in vita mia e sono partita. In quella lettera, tra le altre cose, c’era scritto “la mia vita non è mai stata come io la immaginavo, ed anche adesso mi regala qualcosa ma mi toglie altro: mi toglie la possibilità di vivere la nostra storia come vorrei. Spero di poterti aspettare presto al di là del mare, spero ci sarai al di là di tutto, spero di non avere molta paura quando arriverò lì e sarò completamente sola e soprattutto spero di non sentirmi troppo smarrita quando cercherò la tua mano ma sarai troppo lontano per potermela tenere stretta. Spero di mancarti almeno un po’ e scusa per tutto questo casino che ho portato nella tua vita”.
L’anno a cavallo tra il 2010 ed il 2011 è stato il più bello della mia vita: vivere lontana da tutto e da tutti, tagliare i ponti con la quotidianità, con le scelte obbligate, …mi ha fatto guardare dentro e mi ha fatto riflettere su quello che volevo. Due mesi prima di rientrare in Italia ho creato ENTROPHIA, in una notte uguale a questa. Avevo bisogno di mettere nero su bianco le mie emozioni, le mie passioni, i miei sogni. Avevo voglia di creare una porticina che si affacciasse sulla mia vita, immaginando che sarebbe stato bello se qualcuno, ogni tanto, si fosse affacciato per sbirciare dalla serratura. Proprio come faccio io ogni volta che vedo una porticina che mi piace (e spesso ve le mostro in foto, sul mio profilo intagram).
A settembre del 2011 sono tornata in Italia, ho lasciato il lavoro, messo in stand-by l’ultima decina di esami che mi mancavano per la specialistica e seguito il cuore, sul serio. Sapete quando vi togliete un macigno dall’anima? Io mi sono sentita così. Mi sono sentita leggera, sospesa. Ho scelto di investire per fare quello che più mi fa stare bene: la scrittura e la fotografia. Ed io l’ho sempre saputo, ma spesso si sceglie di diventare quello che gli altri vorrebbero che diventassimo. Se mi guardo indietro vedo me a 4 anni a scrivere con una macchina da scrivere Olivetti mentre tutti mi guardavano increduli, se mi guardo indietro vedo me a 6-10-15-20 anni sempre con una macchina fotografica in mano. Se chi mi conosce guarda nel proprio cassetto dei ricordi trova sicuramente una fotografia scattata e regalata da me.
Ed eccomi qui: #ScelgoDunqueSono. Sono libera. Sono felice. Sono quello che ho scelto di essere, senza paura.
Ah, giusto, volete sapere com’è finita la storia d’amore? Ore 3:00, ho quasi finito di scrivere questo pezzo. Guardo a destra e lo vedo dormire qui accanto a me. Nel frattempo anche lui ha cambiato vita: abbiamo passato serate intere su Skype in linea Valencia-Taranto a ripassare le domande del concorso che ha vinto. Adesso vive a Venezia (ecco perché io spesso sono lì) e quella che era la sua vita tranquilla non esiste più. Ha superato anche la paura di prendere gli aerei, è venuto a trovarmi ogni mese quando ero all’estero ed oggi si diverte a seguire questa pazza, quando può, in giro per l’Italia e per l’Europa. Adesso ho davvero finito, ho gli occhi lucidi e credo di non aver mai scritto così tanto in circa tre anni di blogging.
Vi va di raccontarmi qual è stata la scelta che ha cambiato la vostra vita o quella che fate nel quotidiano? Potete raccontarlo con una foto con V-Sign – come la mia – ed un piccolo pensiero seguito dall’hashtag #ScelgoDunqueSono sulla Pagina Facebook di Lactacyd Italia. Le vostre riflessioni andranno ad aggiungersi alla mia, a quella di altre colleghe blogger che hanno aderito all’iniziativa e a quelle di tutte le altre donne che hanno voluto condividere pubblicamente il senso della loro libertà.