Una delle cose che amo di più del mio lavoro è la possibilità di imparare tantissimo: è come se vivessi una moltitudine di vite. Cerco di attingere il più possibile da ogni posto, da ogni incontro, da ogni sguardo, da ogni sorriso. La meraviglia della vita non è data dalle cose ma dalle esperienze, da tutti quei momenti che ci tolgono il respiro e da quelli che ce lo restituiscono. Il viaggio nella Repubblica Dominicana mi ha insegnato che esiste un’altra faccia dei Caraibi, quella meno turistica, quella per gli spiriti liberi che – come me – amano il contatto con la natura e il confronto con ogni cultura differente dalla propria.
Il nostro secondo giorno nella Repubblica Dominicana è all’insegna della scoperta delle spiagge del sud: chilometri di costa incontaminata, acque cristalline, vegetazione rigogliosa. Un piccolo cambiamento di programma ci porta a pernottare a Pedernales, all’Hostal Dona Chava, invece che a Barahona: gli imprevisti sono la parte più bella dei viaggi, quelli che fanno scoprire sfaccettature differenti, scorci insoliti e panorami mozzafiato.
Guardate quali scenari meravigliosi si sono presentati davanti ai nostri occhi lungo il cammino:
Una delle scene più belle e che sicuramente ricorderò sempre è quella dei due bambini che su una spiaggia deserta giocano a far volare due aquiloni. Provano, ridono, riprovano, ridono di gusto. Io resto in disparte, incantata, e penso che a volte siamo davvero stupidi quando non riusciamo a vedere tutto quello che di bello e prezioso abbiamo nella vita. Dovremmo imparare dai bambini, dovremmo per una volta essere noi a chiedere a loro di insegnarci qualcosa: la spensieratezza e la gratitudine.